martedì 12 novembre 2013

La Doratura;Cornici ,dipinti e...dorate

cornici dorate.
Una tecnica molto antica per rivestire con sottili foglie d'oro cornici più o meno elaborate

Sottilissime lamine,impalpabili come le ali di una farfalla,in un materiale preziosissimo,l'oro:anche un far da sè con mani delicate ed abili,con tanta calma e pazienza,può impiegarle per ottenere splendide cornici usando le tecniche di doratori,gioiellieri e miniatori.tecniche molto antiche,ma che garantiscono un risultato di gran pregio.
Il passato.La doratura ha una lunghissima storia,anche se le tecniche sono cambiate nel corso degli anni,passando da quella antica,costosissima,che consisteva nell'applicazione di sottili lamune d'oro saldate con accorgimenti particolari,a quella invalsa nel Medio Evo della foglia d'oro,fino ai più recenti metodi elettrogalvani.La doratura fu prediletta dagli artisti bizantini che l'utilizzavano nell'architettura e nella pittura.Le autorevole e le vesti dei personaggi più importanti,nei dipinti,erano dorate:l'oro simboleggiava devozione.Nei secoli XIII e XIV,durante il grande fiorire della miniatura,l'oro era applicato a elaborati motivi calligrafici e alle illustrazioni.Dal Medio Evo al Rinascimento l'uso della doratura rispose a precise esigenze di carattere estetico-liturgico:la nobiltà del materiale era il simbolo dello stesso splendore divino che l'opera d'arte rappresentava.Così,nelle chiese,erano dorati le portelle dei tabernacoli,i candelabri,il fondo delle tavole dipinte e le cornici che rifinivano gli altari.La doratura delle cornici dei dipinti ha origine proprio in questo periodo;quella delle cornici degli specchi risale addirittura alla civiltà egizia.Dopo il Rinascimento,la doratura usci alla grande arte per diventare strumento degli artigiani e passò dalle chiese ai palazzi di aristocratici e ricchi borghesi.A quei tempi,non era insolito che in grandi laboratori,operassero insieme artigiani di vario tipo:mobilieri,scultori,modellatori,fabbricanti di cornici e rifinitori:costoro eseguivano dorature su mobili,cornici, dipinti e suppellettili.La doratura fu applicata con successo anche sui gioielli,sul cuoio e, durante il periodo neoclassico,sugli oggetti di porcellana.
Il presente.La doratura viene oggi usata soprattutto per rivestire cornici.Si comincia con la preparazione del fondo,si prosegue con la pennellatura della vernice resinasa e con la successiva applicazione della foglia d'oro e si finisce,talvolta,col processo di invecchiamento.il materiale base (la foglia d'oro o foglietta)è contenuta in piccoli libri con pagine di carta color salmone,su cui sono appoggiate le lamine.Si tratta di un materiale delizioso,che stimola la creatività;può apparire difficile da manipolare perchè prende il volo al più leggero soffio d'aria;lavorandolo bisogna fare attenzione a non sospirare troppo forte per l'impazienza!
La preparazione del gesso.Prima di applicare la foglia d'oro,occorre stendere sulla cornice un fondo di gesso,preparato in modo particolare.In un contenitore si mescolano una colla forte,di origine animale,e un pò d'acqua.Si pone il contenitore in una pentola riempita d'acqua per metà e si fà liquefare il miscuglio a bagnomaria.Si stempera quindi sulla mistura la scagliola,mescolando continuamente fino ad ottenere un impasto leggero e cremoso.Le dosi dei vari ingredienti secondo il grado di durezza che si vuole ottenere,ovviamente aggiungendo più acqua il composto risulta più soffice.
Il fondo.Si comincia passando sopra la cornice carta la cornice carta vetrata a grana media per irruvidire leggermente la superficie,creando degli impercettibili"solchi"che tratterranno il gesso.Quando questo si prepara un impasto sodo di gesso e lo si applica con un pennello delicato a peli di nylon.Quando questo rivestimento è asciugato,si provvede a stenderne altri cinque(due di consistenza media,seguiti da tre più cremosi).Una volta che il fondo di gesso risulta completamente seccato,si strofina la cornicia con un panno umido per eliminare i segni lasciati dal pennello e si dà una leggera passata con carta vetrata(tipo carrozzieri) fine e inumidita,tutto ciò per ottenere una superficie levigatissima.
Le vernici resinose.Il colore,che traspare sotto la duratura dopo l'invacchiamento,è dato dalle vernici resinose che si devono applicare,quando il gesso si è definitivamente indurito,per rendere la superficie più liscia possibile.Queste vernici,denominate"missioni",si trovano in svariati colori;per la cornice illustrata sono stati usati:il giallo,il rosso e il nero.Con un pennello morbido si stende la prima mano di giallo,quindi si applicano due mani di rosso,dando la seconda dopo l'asciugatura della prima.Se desideriamo brunire alcune parti della cornice(nella realizzazione illustrata questa scelta è stata fatta per gli angoli),occorre stendere su di esse la vernice nera e, quando il colorante è quasi asciutto(ma non troppo secco),spazzolarle con un movimento circolare regolare e una pressione decisa ma non eccessiva,al fine di lisciarne accuratamente la superficie e ottenere una patina splendente.Prima di applicare la foglia,è ancora necessario inumidire tutta la superficie co una miscela di acqua e alcool metilico che rimuova ogni traccia di unto.
La doratura.Si solleva con delicatezza la foglia d'oro dal libro,con l'apposita spazzola,e la si appoggia ben distesa sul cuscinetto,dove la si taglia in sezione della cornice.Qui,sempre con la spazzola,si trasferiscono i pezzi,avendo cura di accostarli sovrapponendoli leggermente,in modo che ogni punto della superficie risulti coperto.A questo punto si spazzolano ancora una volta gli angoli,utilizzando il brunitoio,un arnese con un'estremità arrotondata di agata.
L'invecchiamento.Terminata la doratura,se lo si desidera,si può procedere al processo di invecchiamento,che si ottiene strofinando con ovatta imbevuta di alcool metilico la cornice,consumando leggermente l'oro e risvegliando il rosso sottostante.Questa fase,che potrebbe apparire come una sverniciatura,dev'essere eseguita molto cautamente;l'idea è di mantenere la patina d'oro lasciando trasparire,o più esattamente"intuire",il calore del rosso.

Cosa occore.
I materiali:foglia d'oro;scagliola;colla forte(colla di coniglio);vernici resinose(gialla, rossa, nera); alcool metilico; acqua.
Gli utensili:coltello per doratura;cuscinetto di tessuto su cui eseguire il taglio;spazzola,larga e piatta,per doratura,per sollevare e depositare la foglia;pennelli e spazzole soffici a peli di nylon;strofinacci morbidi;carta vetrata a grana media e fine,brunitolo.





Far da sé-Marzo 1991

 
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