martedì 2 giugno 2015

Mest Mario "L'uomo di casa"


Mest Mario oltre ha saper fare tutto, s'ha anche stirare  oltre ché cucinare!
Stirare a non tutte le donne piace stirare ,anzi e la cosa che odiano di più !Donne, casalinghe, mamme, moglie, amanti  e quant'altro ,non esauritevi ,non c'è nessun problema !C'E' Mest Mario che risolve tutto ,basta chiamare !
Mest-Mario "l'uomo di casa" stiro
Mest Mario "il domestico in affitto"

martedì 28 aprile 2015

Whirligig-Girandola

whirligig segnavento mestmario
Anche io ho voluto costruirmi un Whirligig :Avevo delle rimanenze di falegnameria ,che solitamente   mi reco presso alcune falegnamerie della zona dove io ci abito,  rovistando  nei cassoni  rifiuti-scarto materiale legnosi , per poi essere ritirate da ditte specializzate che loro trasformano    per un nuovo uso di materiale tipo panello truciolato o più semplicemente in pellet . A dire il vero trovo sempre del ottimo materiale ,che io poi faccio tanti lavori importanti.In questo caso mi sono  divertito così tanto  in questa autocostruzione del mio whirligig da ritornare bambino.







sabato 6 dicembre 2014

Repair Café ? Che cosa è?

       
Sapete cosa sono in Repair Café? Provo a raccontarvelo brevemente. Tutto ebbe inizio in Olanda da un’intuizione di Martina Postma una ex giornalista diventata mamma. Dopo la nascita del suo secondo figlio, si è resa conto di quante cose andassero buttate, nonostante potessero ancora essere utili a qualcuno. Nacque così due anni e mezzo fa la Repair Cafe Foundation, finanziata dal governo olandese con 400.000 euro che sono serviti per fare pubblicità e acquistare un autobus con cui andare in giro a riparare oggetti rotti. Attualmente i Repair Café sono diventati trenta in totale, dislocati in tutta l’Olanda.


logo  http://repaircafe.org.
Martine Postma
I Repair Café sono tutti dotati di vere e proprie postazioni di lavoro, di un’officina munita di attrezzi come saldatrici, cacciaviti, compressori, chiavi inglesi, macchine da cucire e strumenti di precisione e di una libreria specializzata con volumi e riviste scientifiche sul bricolage.
L’idea non è quella di sostituirsi ai professionisti del settore o di entrare in concorrenza con i centri di riparazione ma, al contrario, di sostenerli diffondendo il più possibile la cultura del recupero, infatti questi centri non dispongono di pezzi originali delle case costruttrici, ma aiutano solo a riparare gli oggetti. Infatti chi accede a questo servizio sono di solito abitanti del quartiere che preferiscono recuperare i loro oggetti piuttosto che buttarli via, vuoi per precarie condizioni economiche vuoi per un occhio più attento alle sorti del pianeta.
Oggi i gruppi che gestiscono i Repair Café (aperti solo qualche giorno al mese) sono trenta in tutta l’Olanda, e oltre ad offrire il servizio gratuito per la riparazione servono anche caffè, tè e biscotti ai tanti “clienti”.
Questo progetto, si allinea perfettamente con l’idea della sostenibilità ambientale: ridurre rifiuti e recuperare oggetti che possono tornare ad essere perfettamente funzionanti.
L‘etica del fai-da-te proposta attraverso questi café olandesi riunisce persone che offrono le proprie capacità di riparare elettrodomestici o piccoli oggetti al servizio della comunità.
Termino questo breve post con due considerazioni personali:
progetti come questo sono in grado di farci vedere quanto sia inutile, alle volte, la politica dell’usa e getta. Purtroppo stiamo perdendo l’abitudine a riparare quello che si rompe preferendo sostituire gli oggetti non più funzionanti, sia perché non abbiamo più molto tempo a disposizione, sia perché rifiutiamo una certa manualità considerando più facile comprarne di nuovi;
inoltre, queste esperienze sociali hanno il grosso vantaggio di unire il recupero e la riparazione alla positiva influenza delle relazioni sociali che nascono e si intrecciano in questi ambienti, e di stimolare l’intelligenza collettiva. In questo modo il ruolo dell’oggetto viene anche elevato a ruolo di connettore tra due o più persone arricchendo il percorso che ognuno di noi giornalmente compie.
Per chi volesse approfondire a questo link trova maggiori informazioni: http://repaircafe.org/
In Italia ci sono dei servizi simili come la ciclofficina di cui vi abbiamo parlato in un articolo sul nostro blog [link].
Se conoscete dei servizi analoghi nella vostra città e volete raccontarci cosa fanno, noi saremmo contenti di pubblicarlo sul nostro blog. Mandateci una mail a
http://www.sostenibile.com/blog/index.php/contattaci/
 
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Repair café! Artigiani della riparazione.

Come ho già detto sono abbonato a mensile "Far da sé" ,nel numero n°445 Dicembre 2014 a pag. .3 mi ha incuriosito il titolo" Rapaircafé- Artigiani della riparazione. La curiosità mi ha portato a fare un giro in web per capire di più cosa significasse ,appagato abbondantemente  la mia curiosità riporto : il Pensiero Far da sé  di Carlo De Benedetti:
Artigiani della riparazione "Riparare è un'arte: cosi dicono a Massa Marittima dove ,dal 14 al 19 settembre scorsi, hanno  realizzato un laboratorio con l'intento di illustrare quali siano le modalità di intervento per riuscire a riparare un oggetto. Si è voluto fornire le prime istruzioni per aprire l'involucro dell'apparecchio, senza danneggiarlo, e guardarci dentro per trovare il guasto insegnando i trucchi per scovare le vite nascoste che serrano il guscio .E' stato spiegato come risalire dal sintomo al guasto e come individuare i componenti colpevoli del malfunzionamento, conoscendo gli strumenti necessari alle riparazioni. Si è puntato molto sulle motivazioni, sul perché sia utile riparare, su quali siano i vantaggi personali e ambientali. Ogni partecipante ha portato uno o più oggetti da riparare e gli attrezzi in suo possesso e si è lavorato su ferri da stiro, asciugacapelli, piastre per capelli, frullatori, modem, lettori DVD,  giochi elettronici e giochi tradizionali, scarpe, mobilio di piccole dimensioni, mouse, computer portatili, navigatori satellitari, orologi e sveglie, cellulari, tablet, lampade da casa e attrezzi da cucina e tanto, tanto altro...



http://repaircafe.org
Iniziativa  lodevole in una società che nonostante la crisi economica, continua a puntare sul consumismo più spinto, ma nella quale, per fortuna, ogni giorno spuntano nuovi soggetti a proporre iniziative contro corrente. Se poi allarghiamo la sguardo fuori dal nostro Paese troviamo iniziative già affermate come Repair Café Fondundation che, nata tre anni fa ad Amsterdam dall'idea di una giornalista Martine Postma, realizza centri  comunitari di riparazione dove ciò che non funziona più: qui si trovano dei volontari che quattro volte al mese, mettono  a disposizione le loro competenze per rigenerare oggetti  in disuso e contemporaneamente insegnare ad altri il mestiere, il tutto sorseggiando una buona tazza di caffè.
  Far da sé   http://www.edibrico.it

Martine Postma






venerdì 3 ottobre 2014

La Matita o Lapis!

Il termine è ormai in disuso, ma nella seconda metà del Novecento, la comune matita si denominava lapis. In realtà, lapis è la forma, per così dire, primordiale della matita intesa come materiale specifico per la scrittura. La derivazione è latina, da lapis haematites, vale a dire pietra di ematite, un bastoncino di carbone con cui si vergavano le superfici lisce. La matita deve, dunque..., il suo nome alla ematite, conservandolo anche dopo la scoperta, nel 1664, di un grande giacimento di grafite nella Contea inglese del Cumberland. Da quel momento, la grafite sostituì l’ematite nella costruzione di strumenti per scrivere, di cui furono perfezionati anche i supporti. Cotta in appositi forni, la grafite, ridotta a bastoncino, fu inserita nelle cavità di cilindretti in legno di pioppo o di tiglio, acquisendo le caratteristiche estetiche e funzionali che conosciamo. Gli italiani Simonio e Lyndiana Bernacotti progettarono il moderno contenitore in legno, quando il francese Nicolas Conté migliorò il materiale, mescolando la grafite con l’argilla, e quando il tedesco Lothar von Faber, intorno al 1840, conferì al sostegno cavo - all’interno del quale inserire l’”anima” - l’aspetto esagonale che ancora oggi conserva, valido per il buon utilizzo e per la corretta impugnatura. L’uso della matita consente di porre rimedio ai “ripensamenti” di chi scrive o disegna: il tratto si corregge facilmente ricorrendo ad una gomma.
 

domenica 7 settembre 2014

Elemento Acqua-Pompe aspirazione totale

pompa tipo sommergibile
Veramente completo l'assortimento in fatto di pompe;ci sono quelle per irrigazione(da giardino,a intervento automatico,sommerse a pressione)e quelle per svuotamento,profondità  e deviante e quant'altro all'occorrenza.Importante per intervento di sicurezza; utili per prosciugare spazi allagati,prelevare acqua da pozzi,cisterne ,serbatoi,svuotare piscine ,laghetti,far circolare o riossigenare acqua stagnante:a seconda del modello possono lavorare in acqua pulita o sporca.Tutte,però,si contraddistinguono per caratteristiche funzionali molto interessanti:il motore è silenzioso,esente da manutenzione e con protezione termica contro sovraccarichi;il cavo di alimentazione è lungo 10 metri;l'attacco universale consente il collegamento di tubi di qualsiasi diametro.E , ancora, la girante è rinforzata in materiale antiusura a garanzia di lunga durata e i modelli per acqua chiara montano piedini regolabili in altezza per aspirare lasciando sul fondo solo pochi millimetri d'acqua.Con potenze che vanno da 250agli 800 watt,uniscono alla capacità di aspirazione pressoché totale la massima praticità d'uso:quelle per acqua sporca arrivano ad aspirare impurità e scorie con diametro fino 30 millimetri!

funzionamento interruttore galleggiante

pompe sommerse per grandi profondità(pozzi)
 

Conoscere Il Compressore

Fino a circa quarant'anni fa,il compressore era una macchina abbastanza ingombrante e destinata per lo più alle officine,poi hanno cominciato a svilupparsi compressori più compatti e alla portata dei laboratori domestici,con i quali si possono fare un'infinità di lavori,grazie ai numerosi accessori disponibili.
Possiamo definire il compressore come una macchina operatrice pneumofora,cioè una macchina che innalza la pressione di gas con l'impiego di energia meccanica.Quando liberiamo il gas,nel nostro caso l'aria compressa,otteniamo nuovamente quasi tutta l'energia impiegata per comprimerla e possiamo consumarla in modo utile.
I più comuni compressori con serbatoio,quelli che troviamo normalmente in vendita,funzionano grazie a una pompa a pistone,lubrificata ad olio,azionata da un motore elettrico.
La pompa comprime aria nel serbatoio per mezzo del movimento alternato del pistone stesso.L'aria in entrata,compressa,viene trasferita tramite un grasso tubo metallico dal cilindro al serbatoio.
Un pressostato,di regolazione e sicurezza,gestisce l'alimentazione elettria e provvede a interrompere il funzionamento del motore quando la pressione raggiunge un valore limite,circa 8-9 bar.Dopo il pressostato c'è un riduttore di pressione in uscita,con manometro di regolazione manuale.All'ugello di scarico si innesta(detto a baionetta)un tubo flessibile,collegato all'attrezzo da usare.
Com'è fatto!
I più comuni compressori in commercio sono in genere leggeri e compatti,montati su ruote e con maniglia per un comodo trasporto.Troviamo una vastissima gamma di modelli,con prestazioni e prezzi per un carter,ma in modo che il filtro dell'aria e serbatoio dell'olio con spia  rimanganoaccessibili.Dall'altra parte troviamo i due manometri,che segnano la pressione del serbatoio e quella im uscita,regolabile.Sono intervallati dal pressostato con funzioni di controllo e comando del motore in base alla pressione.
La scelta del modello per il laboratorio dipende molto dall'utilizzo che ne dobbiamo fare:i modelli coassiali con serbatoio da 24 litri sono ideali per quasi tutti i lavori di bricolage,ma se l'uso prevalente è per verniciare a spruzzo la riserva d'aria è un po' risicata.Infatti,una buona verniciatura richiede una potenza costante dello spuzzo e nel lavoro continuativo il compressore rimane quasi sempre acceso;un modello da 50 litri garantisce una buona riserva d'aria e la possibilità di modulare meglio la pressione in uscita.
Pronto all'uso
L'attacco del tubo flessibile sull'uscita del compressore è studiato per essere veloce(detto a baionetta),con innesti di sicurezza che impediscono la fuoriuscita dell'aria quando si rimuove il tubo.Il controllo e la rrgolazione dell'aria sono garantiti dai due manometri,il secondo dei quali con regolazione manuale dell'aria in uscita,e dal pressostato che provvede a spegnere automaticamente il motore se la pressione sale troppo e a riavviarlo se scende.L'avvio manuale si ottiene tramite un pulsante,generalmente rosso,che consente anche di escudere il riavvio automatico per sfruttare solo l'aria residua nel serbatoio.
 
                                                            
fonte: fai da te-3/2014,www.edibrico.it     www.obi-italia.it

MestMario:autocostruito compressore silenzioso da 5 litri con motore di frigo!
 



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martedì 18 febbraio 2014

Far da sè! banco Levigatrice a disco!

MestMario-levigatrice a disco
Ho costruito un banco levigatrice a disco, con un motorino della pompa  carico/scarico dell'acqua di una lavatrice in dissuso.Tutto il materiale riciclato è a costo zero.Buona visione!
















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mercoledì 27 novembre 2013

La casetta mangiatoia per uccellini

 

Con l'inverno inizia un difficile periodo per tutti gli uccelli. Le fonti naturali di alimentazione invernale sono presto esaurite e gli uccelli che si avvicinano alle abitazioni trovano difficilmente del cibo. Ecco allora che il cibo di una mangiatoia può  fare la differenza fra la vita e la morte per molti esemplari, soprattutto durante gli inverni più lunghi e nevosi.
Fornire agli uccellini una casetta mangiatoia  soprattutto nella stagione fredda, gli uccellini selvatici hanno bisogno di una fonte sicura di cibo. Per questo motivo mettere a disposizione "casetta mangiatoia" ai nostri amici pennuti è un aiuto importante che possiamo dare loro. Se avete un giardino, terrazzo o altro,potete offrire un riparo accogliente agli uccellini che con l'arrivo dei primi freddi possono incontra seri difficoltà a reperire cibo e soprattutto a trovare  un posto al calduccio.
Installando una mangiatoia  garantirete loro una buona fonte di cibo per tutto l'inverno.
Varie fasi: costruzione casetta mangiatoia per uccellini di Mest Mario.














domenica 17 novembre 2013

La scrivania ! riadattarla,modernizzarla e...


Avevo una scrivania un po' datata degli anni 80/90, molto semplice mantenuta bene, uso sovente dire  la fatidica frase  "può servire", c'è da dire che io conservo quasi tutto. Il momento di ripristinare, riadattarla e modernizzarla con inserti vari di cornice e colori  per mia figlia Rebecca, di anni 8 ,sistemata nella sua cameretta farà d'appoggio ai suoi libri, quaderni , studio e giochi, nonché compagna e amica per tanti anni assieme. Che ve ne pare?