sabato 9 novembre 2013

Restaurare far da sè che passione!


Rimettere a nuovo "o quasi"i vecchi mobili è un 'attività che,dà una grande soddisfazione e permette di salvare preziosi manufatti del passato.

Il restauro dei vecchi mobili è un di quegli argomenti che più ci appassiona,per cui volentieri torniamo sull'argomento di due realizzazione di restauro:un tavolo rotondo anni Venti,di rovere,allungabile con l'inserimento di un'asse centrale,ed una credenza fine Ottocento.Anche se restauri di minor impegno,come la riparazione di una vecchia sedia che dondola o del cassetto che non scorre,offrono pari soddisfazione.
Il tavolo.Era finito in solaio ,coperto di escrementi vari,con una gamba staccata e abbondantemente mangiato dai tarli,sembrava ormai buono solo per il caminetto;la struttura,comunque,ancora robusta invitava ad osservare il mobile con più attenzione.Per prima cosa una bella lavata con acqua e soda ha mostrato che i colombi avevano danneggiato solo lo strato superficiale del piano creandovi delle vistose scoloriture e che i tarli si erano accaniti prevalentemente sulle strutture in faggio sotto il piano intaccando solo parzialmente le parti in rovere asterne e più in profondità l'asse di allungamento,rimasta all'interno.usando le parti più sane di questa sono stati rappezzati pazientemente,con incastri a mezzo legno,i tenoni di unione fra i quattro fascioni ricurvi e le gambe e si è costruita la testa della gamba staccata di cui il tempo e gli insetti avevano fatto scempio.Le macchie,troppo profonde per essere eliminate con la levigatura,hanno consigliato una mordenzatura piuttosto scura tipo:noce/mogano,data prima sulle parti più scolorite e poi estesa a tutta la superfice dei pezzi.Rimontanto il tavolo,maggiorando il diametro delle spine che non lo tenevano più, lo si è lucidato a cera.
La credenza.Rimasta"in servizio",era in buone condizioni strutturali ma era sciaguratamente ricoperta da un pesantestrato di smalto,con cui chi aveva nascosto d<elle riparazioni approssimative,guardando attentamente il mobile,ne ha rilevato l'elegante struttura e l'accurata realizzazione originale deciso di rimetterla a nuovo;staccate tutte le ferramenta e levati i vetri,tolto il grosso dello smalto usando la pistola termo ,poi con lo sverniciatore si elimina le ultime tracce di smalto residui rimasti nelle modanature ed infine levigatati accuratamente tutti e rinforzati oppurtunamente gli incastri allentatisi col tempo,ha protetto il legno prima con impregnante insetticita incolore e poi con un impregnante color mogano,seguito da una mano di vernice protettiva;l'interno della credenza,così rimessa a nuovo.
 
 
Consiglio per tavoli!
 
Nelle riparazione di un tavolo i punti più delicati sono l'attaco fra le gambe ed i fascioni,i cassetti e glieventuali sistemi di allungamento.Le parti più danneggiate, allo stato attuale della tecnica,vanno sempre sostituite:con legno nuovo se a mobile rimontato non sono visibili,usando parti non essenziali del mobile originale nel caso opposto.Spesso dei cassetti conviene conservare solo il frontale, sostituendo i fianchi,il retro ed il fondo,specie se quello originale era stato realizzato con assicelle giuntate di costa.Un piano imbarcato,se la curvatura non è molto accentuata,si rimette a posto con la pialla:in caso contrario bisogna smontarlo asse per asse,piallare ogni pezzo a filo e spessore e rimetterlo a posto.Una passata di cera fidà al tavolo un nuovo splendore.
 
Consiglio per Credenze ed Armadi!
 
Quando si affronta la riparazione di un mobile ad antine è sempre indispensabile,anche se a prima vista non semprerebbe il caso,controllare l'esatta squadratura delle antine e della loro sede:chiudere,incollandovi stuzzicadenti rotondi,i fori delle viti:controllare che queste non abbiano provocato fenditure nei montanti ed eventualmente chiuderle,con colla e morsetti o inserendovi sottili schegge di legno se i morsetti non bastano.Lo stesso sistema va usato per richiudere le eventuali fessure delle specchiature laterali,generalmente realizzate con assicelle giuntate di costa:se i pannelli si sono tanto ristretti da non chiudere più lo spazio fra i montanti o vi si inserisce un'assicella uguale o si incollano su un pezzo di compensato sottile,lucidando la parte che in origine entrava nella scanalatura.

Far da sé - Marzo 1991

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